Un giorno Rosanna ha messo in una scatola magica tutto quello in cui credeva e l’ha fatta esplodere. Ne è nato un sogno in cui vigono integrazione e inclusione. Da allora, con la sua Associazione Magicabula ETS, organizza feste, iniziative e un campo estivo quasi sempre pensati per i bambini. Come dice Rosanna: “Li amo perché sono gente seria. Di loro ci si può fidare”.
Basandovi su La Bella e la Bestia, Nemo e Heidi, avete formulato lo spettacolo di fine campo estivo.
In questi cartoni animati abbiamo visto la possibilità di trattare i temi della diversità, dell’inclusione e dell’integrazione in un modo che risultasse leggero in primis per i nostri bambini.
Nemo ci ha permesso di trattare il tema dei limiti e del loro superamento: la pinna atrofica non impedisce al pesciolino della Pixar di esplorare il mare. Ha la forza di volontà di chi, nonostante la disabilità, afferma: "Posso. Anche io posso".
Heidi e Clara simboleggiano l'integrazione e La Bella e la Bestia, beh...tu riesci a pensare a qualcosa di più meraviglioso dell’innamorarsi di ciò che è diverso?
Il tutto si è concluso con La cicogna strabica di Checco Zalone.
Mi divertiva finire con un po’ di sana ironia, omaggiando la nostra essenza multietnica.
Come dice in quella canzone il comico pugliese: "Bambini, vi siete mai chiesti chi è che vi ha fatto nascere così africani?”.
Dai commenti positivi che avete ricevuto, pare che il risultato sia stato gradito.
Sì, e non possiamo che esserne felici.
Particolarmente belle sono state le parole di un genitore che ha definito il nostro spettacolo “una emozionante ed entusiasmante messa in scena del senso più profondo dell’inclusione, che non si può fare a parole ma con gesti e azioni”.
Ci ha ringraziati per aver dato a sua figlia e agli altri ragazzi la possibilità di essere riconosciuti nella loro unicità.
Certo, qualcuno ha provato a leggerci un messaggio politico ma penso che questi aspetti della vita sociale vadano ben oltre…
Mi è capitato, di tanto in tanto, di leggere osservazioni sull’uso del termine ‘speciale’: non ne staremo abusando creando un’ennesima categoria? Tu che ne pensi?
Sarei anche d’accordo con te se non fosse che io chiamo “speciale” anche il pesce rosso di mia nipote: a renderlo tale sono delle sfumature blu che lo distinguono dagli altri pesci rossi presenti nello stesso acquario.
Non so, Giò… A volte temo che si voglia fare i rivoluzionari o comunque creare polemica sull’aria fritta. Poi per carità, è una mia opinione.
Il vostro spirito di squadra si riflette persino nel nome del campo estivo: “PAPERO SAMADÀ” è fatto dalle iniziali dei componenti del vostro staff.
Nel nostro alveare non esistono api regine, solo api operaie. Penso sia proprio questo ad averlo reso indistruttibile.
A questo proposito sento di dover menzionare la mia amica e collega Rosy Montaruli perché assai di rado mi è capitata un'intesa così forte con un'altra donna. Siamo due pezzi di un puzzle che si è incastrato alla perfezione.
Grazie, Rox. ♥︎
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Stay tuned! ;)