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  • Immagine del redattoreGiovanna Catanzaro

Il bello del lavoro con Stefano Preto

Aggiornamento: 26 feb

Secondo Stefano, 'Operatore del Mercato del Lavoro' e 'Formatore' sono le diciture ideali per definire la sua professione: includono la valorizzazione delle persone lì dove sono proprio loro a contare. Durante la sua lunga carriera, Stefano ha notato come la ricerca del lavoro presupponga un cambio di mentalità. Il mondo non è contro di noi e non esiste la sfortuna.

Stefano Preto - Operatore del Mondo del Lavoro e Formatore
Stefano Preto - Operatore del Mondo del Lavoro e Formatore

In tanti anni di esperienza, hai notato una disparità tra quanto vedi coi tuoi occhi e quanto viene raccontato dai mezzi di informazione?


Ho notato la tendenza a diffondere degli stereotipi, tra cui quello dei giovani che preferiscono stare sul divano piuttosto che lavorare.


Io ho notato, invece, che alle persone piace lavorare, ma vogliono essere pagate dignitosamente, prese in considerazione, ascoltate, valorizzate per il poco o tanto che sanno fare.


Tu che di offerte lavorative ne hai lette tante, sei testimone di alcune richieste “bizzarre”.

Purtroppo sono molte. Si richiedono persone giovani ma con anni di esperienza, che sappiano già cosa fare in un determinato contesto ma accontentandosi di uno stipendio da stagista…


Se si trasferissero in azienda, poi, sarebbe meglio, altrimenti potrebbero arrivare in ritardo o sentire persino il desiderio di tornare a casa!


Lol! XD

In tanti anni di esperienza, hai riscontrato l’importanza di un fattore…

La caratteristica davvero vincente è la determinazione, che fa il paio con l’essere rompiscatole e non mollare mai, resistendo ai vari “no”.


Lasciarsi demotivare è il rischio più grande. Allontana le persone dal raggiungimento dei propri obiettivi, avvicinandole a quella categoria definita col termine che tu odi.


Quella dei famosi “perdenti”… Aiutami a capirne l’utilizzo. Ci provo, lo prometto.

‘Perdente’ è una parola pesante e antipatica (anche a me dà fastidio), ma non la concepisco come una valutazione. Mi sembra più la raffigurazione di una persona che non è riuscita a raggiungere un proprio obiettivo perché ci ha rinunciato. In qualche modo ha perso una possibilità.


In questo modo, però, il focus è solo sull’obiettivo. Che dire del processo?

Il processo è fondamentale e con esso l’approccio.


In tanti anni ho incrociato persone restie al cambiamento (quelle del “si è sempre fatto così”) o per cui studiare è tempo perso. C’è poi chi pensa di avere il mondo contro o di essere particolarmente sfortunato.


Nella ricerca del lavoro, certi atteggiamenti non ripagano. La determinazione e l’elasticità mentale sì.


Il concetto di ‘formazione’ mi sembra davvero molto ampio. Tu che significato gli dai? Per me vuol dire: aiutare le persone a trovare il senso nelle cose che fanno in ambito lavorativo. Ne sono consapevoli? Gli piace? Riescono a vivere il bello del lavoro?

Porsi determinate domande, a volte, li ha portati a cambiare azienda o lavoro. Altre volte è bastato comprendere la distanza tra i propri valori e quelli aziendali. Quando le persone sanno dove sono e amano quel che fanno - citando Primo Levi - "hanno trovato il Paradiso in Terra".



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