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  • Immagine del redattoreGiovanna Catanzaro

La Pole Dance per Giulia Polo: gravità e leggiadria, potenza e grazia

Aggiornamento: 26 feb

Stufa della palestra, Giulia si è imbattuta per puro caso in una scuola di pole dance della sua città. Dopo una prova fatta senza troppe aspettative e non sapendo quasi nulla di questa disciplina a metà tra la ginnastica e la danza, ha esplorato il metodo di più insegnanti. Scuola, accademy e poi lezioni individuali: ogni modalità ha il suo aspetto positivo. Per Giulia non è stato un colpo di fulmine ma un interesse maturato nel tempo e fatto di tante piccole sfide: ogni step è una prova per raggiungere un nuovo obiettivo. Grinta e motivazione? A valanghe.


Giulia Polo ripresa durante un allenamento di Pole Dance

Giulia – Gravità e leggiadria, potenza e grazia. Sembrano elementi che non possono coesistere ma, per me, tutto nel mondo è ying e yang: opposti che si attraggono e si completano. La pole dance non fa eccezione: richiede sofferenza ed eleganza, forza ed armonia.


È iniziato tutto con un “Bah, provo”.


Esatto, come quando fai una cosa senza saper bene a cosa stai andando incontro.


I film ci ingannano e ci fanno sognare amori profondi nati in un battito di ciglia: i classici colpi di fulmine. Non è il mio caso: alla Pole Dance mi ci sono appassionata col tempo. Ho mollato tante volte ma ho sempre ricominciato, senza chiedermelo troppo.


Vengo costantemente attratta da questa disciplina proprio come siamo tutti calamitati verso i ventilatori d'estate.


Ma quindi: è amore? A volte sì, altre un po' meno. Durerà per sempre? Boh, lo scoprirò vivendo.


Riprendere, per te, si è rivelato sempre relativamente facile…


…perché il corpo ricorda. È un po’ quello che accade per la bicicletta o gli sci…


La mia insegnante Augustina mi ricorda spesso questo aspetto affascinante della natura umana: il nostro corpo memorizza tutto.


Mi sembra di aver intuito l’esistenza di stili piuttosto diversi tra loro...


Assolutamente. C’è la Pole Sport che è molto simile alla ginnastica ed è lo stile a cui mi sentivo più orientata quando ho iniziato (ora ne sto provando diversi per esplorare meglio questa disciplina e fare cose più danzate).


Esiste anche la Pole Exotic che si esegue indossando i tacchi alti e la Pole Double che – come suggerisce il nome – si fa in coppia.


Al di là degli stili, noto che attorno a questo sport (individuale nel 90% dei casi) ruota una comunità piuttosto ampia. Per me è bellissimo percepire il supporto reciproco che si crea intorno ad una passione comune.


Ci vuole tanta forza e allenamento e qualche livido qua e là…


Sin dall’inizio. Lividi, bruciature, calli… Proprio ultimamente ho fatto una figura in cui mi reggevo su un solo braccio e adesso sembra che mi abbiano picchiata di brutto.


Alcune frizioni sulla pelle sono inevitabili ma ne vale la pena.


Vanno sempre messi in conto le gioie e i dolori. Con la voce di La Russa: “Diciamolo!”.


Diciamo che ognuno di noi ha una sua predisposizione: io, ad esempio, non sono amante dei trick saltati o dov’è richiesta troppa flessibilità però mi sento portata per le pose in cui bisogna metterci molta forza.


Al di là dei singoli esercizi, di base per me vince il “mannaggia a tutto quanto, se l’ha fatto l’insegnante più brava del mondo, devo riuscirci anch’io!”.


Lol :D Daje, Giulie’!

Grazie di cuore. ♥︎♥︎♥︎


I link di questa Microintervista:

Profilo Instagram di Augustina (la sua insegnante) e link del suo sito.

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